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Domenica 19 Marzo - ore 10 - presso la sede del Fogolâr
Verona romana sotterranea
Alle 10 di domenica mattina circa un centinaio di persone si sono presentate all’ingresso del Fogolar.
La visita è stata organizzata dal professor Maurizio D’Alessandro, presidente dell’Associazione “Scienza e Tecnica a Verona” (www.astav.it)
Dopo le prime veloci informazioni da parte del prof. D’Alessandro, il gruppo si è diretto verso via Mazzini. La prima tappa della visita, infatti, ha avuto luogo presso il negozio Benetton.
La visita al negozio ha dovuto essere frazionata in più gruppetti di circa 20 persone per volta. Il nostro Antonio Brunetta, sulla porta del negozio, ha diligentemente contato le persone suddividendole in gruppetti. La stessa scena si è ripetuta anche nelle tappe successive.
I reperti di epoca romana si trovano nella saletta più bassa del negozio a cui si accede scendendo le scale. Si trattava dei muri perimetrali di antiche dimore di epoca romana. Oltre ai muri si è potuto osservare anche i resti di quella che doveva essere ai suoi tempi una vasca da bagno.
Accanto alle rovine c’erano, in bella mostra, anche le magliette della Benetton, un accostamento inusuale ma simpatico.

A pochi metri di distanza da Benetton la seconda tappa è stata il negozio COS. Anche qui, accanto ad una delle salette sotto al livello stradale, erano custodite delle antiche rovine romane.
La visita è proseguita lungo il vicolo del Guasto, dove il professor D’Alessandro ha illustrato i diversi resti romani che si trovano incastonati alla base degli edifici costruiti in epoca recente. Per ogni reperto storico il professor D’Alessandro ha dato spiegazioni e risposto a tutte le domande di chiarimento.
Il gruppo poi è entrato all’albergo Vittoria, dove sono state esaminate altre rovine che si trovavano nel sottosuolo.

Una parte dei visitatori poi si è fermata alla sede del Fogolar, dove è stata servita una degustazione che comprendeva, fra le altre cose, il frico, caratteristico piatto friulano a base di patate e formaggio. Purtroppo si sono notati alcuni posti vuoti a tavola, segno che qualcuno che aveva prenotato non è venuto. La cosa non è piaciuta a Enrico Ottocento, che aveva fatto preparare il pranzo per un certo numero di persone. Chi non è venuto non ha considerato che la prenotazione riguardava il pranzo e non la visita a Verona.


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