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A metà maggio i soci del Fogolar hanno preso armi a bagagli (leggeri, in verità) e, a mezzo di due pullman si sono recati in Piemonte per visitare alcune località della zona.
Tra loro c'era anche l'ingegner Paolo Fumei, ovviamente sotto... stretto controllo della moglie, che cortesemente ha fatto pervenire alla redazione della "Vos dal Fogolar" il resoconto che segue, relativo ai tre giorni trascorsi nelle terre del Barolo e della "bagna cauda".
Roberto Rossini          



Gita in Piemonte (15-17 maggio 2009)

di Paolo Fumei


I luoghi di Don Bosco
Venerdì 15 maggio. E' dura ritrovarsi, poco dopo le 6.30 del mattino e con la previsione di una giornata piovosa, di fronte al bar Gino's, dietro il "Bentegodi", con le valigie in mano, pronti a dare l'assalto ai due pullman noleggiati dal Fogolar.
Partenza! Percorriamo l'autostrada per Brescia, Cremona, Piacenza, Asti, prima di raggiungere la località Castelnuovo D.B (che più tardi scopriremo significa Don Bosco). Si tratta, infatti, del paese in cui, Giovanni Don bosco, il fondatore dei salesiani ha trascorso la propria fanciullezza ed ha maturato la sua funzione di educatore.

  

Una curiosità. Lo sapevate che, all'età di 11 anni Giovannino intratteneva compagni ed adulti alternando racconti e giochi di prestigio con la preghiera e il catechismo? Vi è un monumento, infatti, che lo rappresenta mentre cammina in equilibrio su una fune tesa fra due alberi.
La visita ai luoghi di don Bosco è stata molto suggestiva, anche se un po'... umida, causa la presenza di una insistente pioggerellina. Forse questa è stata la causa dell'eccessivo consumo di "benzina" (benzina da "goti" in veronese o "tajut" in friulano, tanto per intenderci) lamentato da Emmery durante il pranzo, consumato sotto un'ampia tettoia. Sorge spontanea una domanda all'organizzatore della gita, il presidente Ottocento: perché non hai provveduto ad assicurare il sole anche il primo giorno della gita?

L'abbazia di S.Maria di Vezzolaro
Sotto la pioggia, scortati da una brava guida, abbiamo visitato l'abbazia di S.Maria di Vezzolaro, che è il più famoso monumento romanico astigiano. Il primo documento ufficiale che lo menziona è del 1095 e quindi è un monumento contemporaneo alla nostra chiesa di S.Zeno. Si narra che Carlo Magno, intorno al 774, mentre cacciava nei boschi nei pressi di Albugnano, ebbe una visione orribile: una danza macabra di scheletri umani, risultato spaventoso della grave crisi di epilessia che colpì la sua famiglia e il suo seguito.

  

Guarito per intercessione della Madonna, CarloMagno avrebbe disposto l'edificazione dell'abbazia.
Entrando all'interno, ci si trova davanti ad un muro alto cinque metri che sbarra la visuale dell'intera navata maggiore. Si tratta di un "narcese" sorretto da un porticato a cinque arcate interamente affrescato da un bassorilievo a due piani che racconta la storia dei 35 patriarchi della Vergine.
Attraverso una minuscola porta si accede al chiostro, caratterizzato da bellissimi capitelli scolpiti, e da uno dei più noti dipinti antichi del Piemonte.

Arrivo a Torino
Di nuovo in pullman fino a Torino dove ci fermiamo per vedere il parco del Valentino. Visitiamo il borgo medievale con abitazioni e botteghe dell'epoca e una rocca, dimora signorile fortificata, con stanze sontuose ricche di mobili, suppelletili, tessuti che mostrano gli usi di vita del '400.

  

L'ultima corsa del pullman ci ha permesso di osservare il traffico cittadino e di raggiungere il nostro albergo a 4 stelle, Holiday Inn, che sarà la nostra base per due giorni. Dopo la cena, tempo libero per giocare a carte e visitare Torino by night con l'unica condizione di svegliarsi il mattino dopo alle 6.45!

La Sacra di S.Michele
Sabato 16 maggio, alle ore otto partenza per la Sacra di S.Michele. Si tratta di una antica abbazia di epoca romanica, la cui parte principale è stata costruita sul cocuzzolo isolato del monte Pirchiriano (m.960 sul mare).
Di solito, volendo costruire una chiesa sulla cima di una collina si tende a spianarla in modo da allargare la base. Qui, invece, una delle colonne della chiesa poggia sulla cima, mentre tutte le altre poggiano su enormi pilastri e su grandi muraglioni che si ergono dai fianchi del monte a costituire un enorme basamento alto ben 26 metri.

  

E' l'opera più ardita di tutta l'imponente costruzione, che ha resistito al passare dei secoli ed anche a numerosi terremoti.
Immaginate che grandiosa vista si può godere da una simile punto di osservazione! Per arrivarci, però, bisogna salire tutti i 26 metri della "Scala dei morti", una ripida scalinata ricavata all'interno del basamento, a guisa di grotta, con vista di alcuni scheletri seminascosti.
Giunti alla sommità della scala, si esce alla luce del sole attraverso un doppio arco decorato da una serie di bassorilievi che rappresentano la porta di passaggio dal buio alla luce, dal male al bene, dal purgatorio al paradiso. A questo punto si può entrare nella grande, preziosa e ariosa chiesa dell'abbazia.

Venaria Reale
La visita successiva riguarda Venaria Reale, storico borgo voluto da Carlo Emanuele II a completamento della omonima grande reggia. La strada principale del borgo si diparte dalla reggia ed è un susseguirsi di negozi per turisti. Ci fermiamo qui per un pranzo tipico piemontese (buono!).
Nel pomeriggio effettuiamo la visita guidata alla Reggia, una delle maggiori residenze sabaude del Piemonte. E' paragonabile, per dimensioni, alla reggia di Versailles, ma è leggermente più piccola di quella di Caserta. Un tempo era famosa per le feste ed i banchetti. Poi, a partire dall'invasione napoleonica, è stata danneggiata e sistematicamente spogliata di tutti i suoi mobili ed arredi. Dopo la caduta di Napoleone i Savoia rinunciarono a ripristinarla come loro residenza lasciandola in melanconico abbandono. Solo recentemente è stata restaurata e riaperta al pubblico.

  

L'insieme costituisce un complesso enorme che include il parco ed il borgo storico di Venaria. I mobili originali, andati completamente perduti, sono stati sostituiti con quadri e con altri arredi provenienti da varie località del Piemonte. Alcune sale vengono usate per proiettare dei video ambientati all'epoca del massimo splendore della reggia.
Al termine della visita abbiamo passeggiato per i vasti giardini, tuttora in fase di messa a punto.

Rientro a Torino
Siamo poi rientrati a Torino e abbiamo cenato cenato in albergo. Ci siamo poi recati (solo alcuni di noi) in visita al Fogolar Furlan di Torino. Ci ha ricevuto con cordialità il presidente Enzo Braida con alcuni consiglieri e collaboratori.
Dopo un simpatico e vivace rinfresco e le rituali quattro parole di saluto, c'è stata la possibilità di darsi al ballo con musica suonata dal vivo in un vasto salone.

La visita di Torino
Domenica 17 maggio: visita al centro monumentale di Torino: Piazza Castello e dintorni.
Abbiamo visitato Palazzo Madama, completo di arredi in stile barocco ed il suo muso di arte antica. Molto interessante! C'erano collezioni di porcellane antiche di varia provenienza (servizi da tavola, tazze, vassoi, piatti, statue); collezioni di oggetti di vetro; vestiti d'epoca; stanze completamente arredate; oggetti sacri; statue lignee di santi e tanto altro.

     

Poi alcuni sono andati a visitare la Mole Antonelliana. Altri hanno preferito il Duomo con la cappella della Sacra Sindone o la piccola stupenda chiesa di S.Lorenzo. Altri, infine, hanno preferito fare una passeggiata lungo via Roma e piazza S.Carlo, stupendamente incorniciate da eleganti palazzi ed ampi portici, fino ad arrivare alla stazione di Porta Nuova (quella di Torino, non di... Verona).
Abbiamo pranzato alle 14 al ristorante Break di piazza Solferino, al piano superiore, in una sala riservata esclusivamente a noi.
Alle 15.30 siamo saliti sui pullman con meta Verona. Stanchi ma felici.


Eccovi le foto della gita















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