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Famiglie a Marano Lagunare


La gita a Marano del 24 maggio 2009


È il riassunto di un articolo di Maria Franco già apparso su "La Vôs dal fogolar"

24 maggio 2009: scatta la prima "gita per famiglie", una nuova iniziativa fortemente voluta dal presidente Enrico Ottocento per cercare di coinvolgere figli e nipoti dei soci del Fogolar Furlan, farli socializzare fra loro e far loro conoscere ed apprezzare alcune belle località del Friuli. L'adesione non è stata massiccia come il presidente sperava, ma va tenuto conto che si comincia a camminare sempre a piccoli passi. Ai figli e nipoti si sono aggiunti diversi "nonni", per cui la gita svolta nella laguna di Marano ha visto presenti tre generazioni.
Siamo partiti puntualmente da Verona ma siamo arrivati in leggero ritardo a Marano. Ci attendeva l'allegro capitano Adriano, ed inoltre la famiglia Ottocento al gran completo, alcuni soci del Fogolar di Verona con i loro parenti, ed un gruppo numeroso della società "Calcio Amatori Speme" di S.Martino B.A.
Si è notato che mancava - udite, udite - Emery Cecchini, cui pare il Presidente abbia fatto spiccare un mandato di cattura per diserzione…! In compenso si è notata la presenza - udite, udite - del veterinario Antonio Fabbri!
La lotteria, tuttavia, non è mancata. Poco dopo essere saliti sulla nave, consumato lo "stuzzichino" di mare e santificato tutto con il rituale "tajut" di bianco, c'era già chi vendeva biglietti di una lotteria promettendo "ricchi premi".
A brevi intervalli si è continuato a mangiare e bere: pane, formaggio, affettati, acqua, vino, aranciata e tanta "nutella" per i piccoli; anche se ci sono stati vari "piccoli" ormai cresciutelli che facevano gli "gnorri" a bocca piena.
Ottimi sono risultati gli antipasti di mare e squisiti i vari tipi di pesce, cotti al momento. Il tempo bello, la laguna quieta, una leggera brezza, la voce del capitano che intratteneva e illustrava il paesaggio, i "cocai" che ci accompagnavano con il loro "cicaleccio", hanno reso il tutto piacevole e sereno.
Abbiamo sentito gli uccelli (della riserva avi-faunistica curata dal WWF) cantare sicuri. Abbiamo ammirato un regale airone in volo, abbiamo seguito le evoluzioni di anatre e germani reali per niente impauriti.
Non sono mancati gli "svassi" e uno sciame di piccoli cigni. Alcuni erano collocati sul dorso della mamma; altri nuotavano dietro di lei, in fila, già pronti e disinvolti per farsi ammirare e fotografare dai "turisti".
Intorno: sponde verdi, isolotti alberati, canneti che sembrano emergere dall'acqua, banchi sabbiosi e aria ricca di iodio. Ci accompagnava quel piacevole odore salmastro facendoci dimenticare il tempo che passava in fretta. Siamo così arrivati, quasi di sorpresa, alle foci del fiume Stella, dove l'acqua di mare sposa quella dolce del fiume, in magnifica simbiosi. Qua e là ecco i "casoni" dove, in uno di quelli, abbiamo sostato.
Il capitano Adriano ci ha raccontato la storia di questi "rifugi" che, come i rifugi di montagna, devono rimanere per tradizione sempre aperti per consentire ad ogni pescatore in difficoltà di entrarvi e sostare.
I "casoni" sono costruzioni tipiche delle lagune di Marano e Grado, ma anche del delta del Po. Non possono essere venduti ad estranei. Per norma i proprietari devono essere nativi della zona ed ivi residenti affinché le antiche tradizioni possano essere perpetuate nel tempo. I "casoni", che sono realizzati in legno, quasi su palafitte, e ricoperti con fasci di canna, possono così continuare ad essere mantenuti come un tempo per l'uso per cui sono stati costruiti.
In uno di questi, all'aperto, su rustici tavoli di legno all'ombra degli alberi, ci è stata servita un'ottima spaghettata alle vongole e frutti di mare. E' seguito un dolce tipico della zona, esaltato da caffè fumante, e poi un corroborante "resentin" di grappa.
Il capitano Adriano ha cantato, con accompagnamento di chitarra, alcune canzoni fra cui la famosissima e dolce "Madonnina del mare". Poi anche i friulani e i veronesi hanno iniziato a cantare e qualcuno a ballare.
La giornata è passata via velocemente, fra chiacchiere, brindisi, canti, progetti per il ripristino del coro del fogolar, corse, giochi, risate dei più piccoli, facendo arrivare rapidamente il momento del rientro.
L'estrazione di 90 premi della lotteria ha impegnato Marco Ottocento e soci sulla motonave per tutto il viaggio di ritorno ai pullman.
Soprattutto i bambini sono stati contenti perché la "cieca" fortuna (forse aiutata da qualche benpensante…) ha fatto in modo che ogni bambino potesse ricevere un premio. Ma guarda i casi della vita! Emmery: impara!
Nel viaggio di ritorno c'è stata una sosta alle cantine ed agriturismo di Isola Augusta per la degustazione di vini tipici e la consumazione di uno spuntino veloce. In verità ho notato che più d'uno - e non solo io che sono astemia - ha preferito acqua fresca dopo le rilevanti "consumazioni" della giornata.
Il viaggio di ritorno è stato tranquillo. Anzi, molto tranquillo, visto che quasi tutti sonnecchiavano esausti. Ed è così che alle 21 eravamo tutti nelle nostre case.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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